(CAPITOLO NONO Pagina 834) “Che bellezza!… Che incanto!…» esclamava, dinanzi al paesaggio grandioso. «Guardate Capri!… Guardate il Capo!… E quel piroscafo che se ne va in Sicilia!… È la strada della Sicilia, è vero?» «Sì…» «E questa scoscesa!… E questa spiaggia!… Si contano le casupole, i sassi, le rughe del mare!… Direte ancora che è ...
IL CICLO DEGLI UZEDA LA LINGUA DEROBERTIANA Di Alphonse Doria La lingua dell’opera ha le caratteristiche dell’introspezione del personaggio ed è vero nella condizione precisa della sensazione descritta nell’espressione linguistica, ma assolutamente non riesco a vedere la lingua pensata siciliana e ancor meno la sintassi. Vittorio Spinazzola dalla sua critica Federico De Roberto e il ...
(CAPITOLO OTTAVO Pagina 796) “Morire per tentar di redimere gli uomini era divino; per togliere loro ogni speranza, inumano”. L’evento scatenante del romanzo, per non dire di tutto il Ciclo è, secondo il mio punto di vista, proprio l’aggressione subìta da Consalvo. A questo punto del Ciclo si prova un autentico dispiacere quando si ...
(CAPITOLO SETTIMO Pagina 789) “solo un feroce egoismo poteva lodare la rassegnazione degli sciagurati, solo una maledetta paura poteva giudicare funesto che le coscienze si illuminassero”. Consalvo tiene il suo discorso per convertire i socialisti, gli operai le masse, ma la platea è affollata da tutti i conservatori. Federico costata le donne ben ...
(CAPITOLO SESTO Pagina 769) “«Il Paese? Con la P grande? Voi ci credete ancora? Caro mio, se voi dite, chi è, dov’è, che cosa fa, dove si può trovare questo signor Paese ve ne sarò grato. Il Paese siamo io e voi, e l’usciere che sta in anticamera, e la signorina che ricopia lettere di ...
I VICERE’ “La storia di Consalvo” di Faenza DALLE PAROLE ALLE IMMAGINI Di Alphonse Doria Il parallelismo che intento fare tra il romanzo di De Roberto e il film, liberamente ispirato di Roberto Faenza[1], il quale ha scritto e diretto, è una indagine sui i pregiudizi politici, storici e sociali, (se vi sono) ...