IL VANGELO DI GIUDA

IL VANGELO DI GIUDA

Proprio pochi istanti fa ho finito di leggere Il Vangelo del Traditore – Una nuova lettura del vangelo di Giuda scritto Bart D. Ehrman – 2010 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Milano. L’ennesimo vangelo apocrifo che leggo. Questo l’ho aspettato parecchi anni, venuto a sapere del suo ritrovamento, poi le prime edizioni dei vari testi che lo trattavano avevano un costo proibitivo ed ho aspettato una edizione più economica come questa del Club dei Lettori a 8,80€ compreso la spedizione.

Chi è Bart D. Ehrman?

E’ uno dei maggiori studiosi laici a livello internazionale del Nuovo Testamento, della storia delle chiese cristiane, nonché direttore del dipartimento di studi religiosi dell’Università del North Carolina. Diversi testi sono di gran successo come:  I Cristianesimi perduti (2005) e, da Mondadori, il best seller La verità sul Codice da Vinci (2005) e Gesù non l’ha mai detto (2007).

Come è venuto a contatto con il Vangelo di Giuda?

E’ stata la National Geographic Society a chiedergli insieme ad altri studiosi di verificare la autenticità di tale documento. Vi è tutta la narrazione delle vicende su questo codice, dai contadini analfabeti che lo trovarono in una caverna nel 1978 nel Medio Egitto, alle mani di Hanna uno spregiudicato mercante di cose antiche, alla rovina del testo di anno in anno per trattamenti sbagliati di conservazione, fino a quando la società citata sopra è interessata all’acquisto ormai ridotto a tre quarti di leggibilità dello scritto originale in lingua copta. La narrazione è avvincente delle varie vicende del testo, direi per alcuni aspetti da scenografia cinematografica.

Che cosa tratta?

Dal titolo stesso è chiaro che l’argomento è la visione della buona novella vista dalla parte del “traditore”. In realtà è l’ennesimo vangelo gnostico, già citato in uno scritto di Ireneo, dove appunto accusa di eresia gli gnostici, i cainiti e cita per l’appunto il testo in questione.

L’età?

Molto probabilmente tra la fine del terzo secolo e l’inizio del quarto. Non è stato scritto da testimoni diretti dei fatti successi e nemmeno da indiretti, è semplicemente una conseguenza concettuale e una relativa visione della figura di Giuda e di Gesù. Le varie ricerche dell’autore hanno avuto la conclusione di determinare quanto segue: “Il Vangelo di Giuda fu scritto almeno centoventicinque anni dopo la morte del suo protagonista, da qualcuno che non ebbe un accesso indipendente a documenti storici relativi agli eventi narrati” (Pagina 251)

Cosa vi è scritto?

E’ una serie di conversazioni tra Gesù e i suoi discepoli ed in particolare con Giuda Iscariota, l’unico ad essere citato per nome, avvenute prima dell’arresto a Gerusalemme del Maestro. Gesù è polimorfo, cambia spesso immagine corporale, tramutandosi a volte in un bambino e spesso ride dell’ignoranza altrui. E’ l’unico testo che tramanda Gesù che ride. Si sposta da una dimensione ad un’altra, come quella spirituale da dove lui proviene.

L’oggetto delle conversazioni?

Come detto in precedenza è un testo scritto da uno gnostico per gnostici. Quindi Gesù proviene dal Regno di Berbelo (l’essere divino madre di tutte le creazioni) che risiede nel Pleroma, più in alto del dio creatore di questo mondo. Il Pleroma è composto dagli eoni, sono esseri divini che compongono la pienezza del mondo. Questo mondo non è altro che una catastrofe cosmica dovuta per opera di divinità malefici e sanguinari. Ecco che l’uomo che proviene dal Pleroma ha la scintilla divina e quindi la possibilità della grazia, mentre quello creato dalla divinità (una o tante) è destinato a restare tale. La grazia consiste nella liberazione della corpo visto come una prigione dello spirito. La missione di Gesù è svelare la verità perché tramite la gnosi (verità) l’uomo può trovare la via per la libertà dall’inganno di questo mondo e dal male della divinità nefasta creatrice.

Chi è Giuda?

Giuda è il prescelto, in quanto nella sfida posta da Gesù ai suoi discepoli per vedere tra di loro chi era in possesso della scintilla: “(…) tragga fuori l’uomo perfetto e stia eretto dinnanzi al mio volto” (Pagina 133), nessuno di loro regge il suo sguardo tranne l’eroe del racconto Giuda, fino ad un certo punto poi è costretto anche lui a desistere. Da ciò nel terzo incontro raccontato, Giuda viene chiamato da Gesù dàimon, cioè essere spirituale superiore agli uomini. Vi è l’idea che ogni uomo ha un angelo guida collegato ad una stella, perché le stelle sono esseri angelici che custodiscono ognuna un essere umano congiunti tramite l’anima. Diretta influenza della filosofia Platonica. Ancora oggi a tanti fa scrivere della “luce” come guida. Gesù afferma che Giuda è stato deviato dalla sua luce. Il comprendere questa affermazione è abbastanza misterica contestualizzandola nel testo in questione.

Cosa è la mitologia gnostica?

Vi è un Grande spirito invisibile (Padre) da dove ogni cosa discende, visto come una nube lucente. Il quale enuncia che sia un angelo e così avviene, l’Autogenes (Figlio) (autogenerato) a servizio del Grande spirito invisibile. Il quale a sua volta crea quattro angeli assistenti, grandi eoni e gli assegna un luminario che governa una miriade di angeli. Nel Grande spirito compare pure Adamas che è la controparte divina dell’uomo. Da lui proviene la generazione di Seth. A questo punto la situazione si complica perché vi è la creazione di dodici eoni accompagnati da sei luminari ciascuno posti nei settantadue cieli e per ognuno cinque firmamenti che non sono astronomici. Quindi la discendenza di Adamo ha la gnosi pertanto è superiore a qualsiasi governante di questo mondo fin quando Saklas finirà la sua vita assegnata creando il caos. Saklas è il creatore di questo mondo (Satana). In ultimo il Figlio dell’Uomo, il Giudice Cosmico apocalittico, verrà a liberare i dàimon dai corpi, solo chi ha perseguito la via della gnosi.

L’eroismo di Giuda?

Portare a compimento la liberazione di Gesù dal suo involucro di carne e ossa tramite la denunzia che causò la crocifissione. Tanto che il Maestro gli dice: “Sarai maggiore tra loro” (Pagina 204) e inoltre: “(…) la stella che indica la via è la tua stella” (Pagina 205).

Le mie riflessioni personali?

Devo premettere che sono un cattolico praticante, quindi per me la verità religiosa è attinente al Credo e alla mia Chiesa. Ciò non mi distoglie dall’interesse dello studio su qualsiasi cosa, senza turbamento di nessun genere. Tramite questo mio metodo, di aprire la mia mente come “un ombrello”  affinché funzioni, riesco a individuare sia atteggiamenti culturali nascosti nei veri intenti.

La figura di Giuda Iscariota la pongo nelle mie riflessioni a pelle di un uomo che ha tradito la persona che forse ha amato più di tutti nel percorso della sua vita. Un dramma enorme vissuto da quest’uomo che aveva posto tutte le sue aspettative sulla figura del Cristo, come liberatore del suo Popolo, forte e vincente sul potere che offendeva, opprimeva libertà e dignità. Quando si rese conto della vera missione di Gesù, della sua opera di salvezza tramite la sua morte, si sentì tradito, sconfortato e allora pensò al suo atto come conclusivo, annoverandolo tra i tanti profeti apocalittici dell’epoca e che in conclusione lo avrebbero aggiudicato come tale. In realtà nella figura di Gesù il potere istituito, sia locale che occupante, avevano visto l’uomo della rivoluzione, quindi un grande pericolo al loro status. Così Giuda diede il suo atto d’accusa: Gesù è l’Unto! E indicò loro il posto conducendo lui stesso le guardie. Un atto conclusivo di sconforto e delusione di Giuda, deliberato, nella pienezza del suo libero arbitrio, un errore di considerazione per una verità ancora più grande della sua concezione culturale e spirituale come anche per gli altri apostoli. Tutto era stato annunciato da Chi sopra la collina osserva da sempre il cammino di noi uomini.

 



Lascia un Commento

*

Siti per blog