LA BAMBOLA D’ILDE
LA BAMBOLA D’ILDE
La bambola d’Ilde se ne sta muta
Con lo sguardo sognante
Mentre la pelle di lei è sporcata
Da un gioco troppo grande
Che non ha senso né pianto.
La sua bambola aspetta
Che Ilde tenendola stretta
Con il suo sordo lamento
le ridia l’impossibile vita.
Canta Ilde la rabbia, la paura
Delle sporche mani addosso
di uomini grandi la loro lordura
e del loro impotente sesso.
Come torneranno a guardare
I figli o il loro volto riflesso
Ogni volta svegli la mattina
Senza sentire la pesante colpa
Del loro abuso s’una bambina?
Canta Ilde la tua infanzia tolta
In una notte troppo scura,
Figlia di una madre stolta
E di un padre che non si cura
Canta Ilde la rabbia, la paura.
La bambola d’Ilde a volte
Prende il suo posto e va
Tra a gli orchi della notte
Per loro importanza non ha
Nessuno s’accorge lo scambio
Per il loro vile scembio.
Mentre Ilde può sognare
Interi secoli una società
Che vede e riesce ad amare
E invece fa finta, non sa…