NOI SICILIANI DI SEMPRE

Noi Siciliani (1995-1996)
 
Il 17 giugno 1995 nasceva
la Federazione Noi Siciliani.
L’ormai disciolta "Federazione", per chi sta tuttora continuando il Cammino di R/Esistenza lontano dal personalismo elettoralistico, determinò un nuovo punto di partenza..
La ricordiamo ora, e non a caso, non come una occasione perduta, ma come una miniera di insegnamenti per l’oggi e per l’Avvenire.
La corrente indipendentista della Federazione "Noi Siciliani", che ne costituì l’Anima ma anche la più consistente aggregazione militante, non si è mai sciolta, non si è mai fermata, ha lavorato e lavora: è solida e non si arrenderà mai.
 
È stata la piú importante alleanza di forze sicilianiste di base degli ultimi 50 anni. Durò circa due anni e fu palestra di democrazia autentica e strumento di lotta politica per la rinascita del Popolo Siciliano.
La sua "esplosione" fu figlia di opportunismi e trasformismi ai quali i militanti di «Terra e LiberAzione», insieme ad altri, hanno cercato fino alla fine di opporre la chiarezza di una prospettiva identitaria e la sincerità di una militanza civile che sfida i decenni. Abbiamo perso tutto, tranne l’Onore.
La Federazione "Noi Siciliani", che raggruppava diverse decine di gruppi, ebbe un successo iniziale considerevole, presto dilapidato dall’inadeguatezza e dall’opportunismo di certi personaggi e dalla nostra debolezza… economica.
 La candidatura di Mario Di Mauro raccolse alla Camera dei Deputati oltre 22.000 voti…Il "movimento" nel suo complesso sfiorò i 90.000 voti alle politiche e i 70.000 alle regionali che seguirono, quando "scesero in campo", misteriosamente, decine di altre liste "sicilianiste" (perfino una pseudo-scissione con lo stesso nome di "Noi Siciliani" che ci impedirà di fare campagna elettorale per le regionali avendo vinto un ricorso al TAR a pochi giorni del voto: cose "sudamericane"!). "Noi Siciliani" elesse, nella circoscrizione di Palermo, un deputato, tale Nino Scalici, entrato da indipendente attraverso l’area autonomista della Federazione vicina all’attuale Segretario dell’ANCI-Sicilia Piraino; Scalici (eletto con meno di 2000 voti personali!) è subito "traslocato" (con la "cassa") in Rinnovamento Italiano prima, nei Popolari poi, e infine non abbiamo capito dove…
La corrente indipendentista di "Noi Siciliani" ha ripreso il cammino costruendo strutture, dialogando, lottando sulle cose concrete, ricostruendo una rete di relazioni più coerente.
Se la corrente esiste ancora è certo merito di "Terra e LiberAzione", della sua esperienza, della sua solidità. Ma anche dei volontari di "Casa Trinakria" di Catania e dei tanti amici che si sono aggregati in questi anni. Ognuno a modo suo.
Qui di seguito, come documento, pubblichiamo la "Lettera ai Siciliani" che nella primavera 1996 venne diffusa in oltre 200.000 copie.
 
Il coraggio di essere Siciliani
 Il diritto di essere liberi…
 - Mario Di Mauro (capolista Sicilia Orientale)
 
ORA, CHE LA LINGUA SICILIANA PERDE UNA PAROLA AL GIORNO…
ORA, CHE LA BANDIERA DEL POPOLO SICILIANO, NATA NEL 1282 CON LA RIVOLUZIONE DEL VESPRO, È SCONOSCIUTA DA TUTTI…
ORA, CHE SOLO IL 9% DI QUELLO CHE CONSUMIAMO È "PRODOTTO IN SICILIA" E DOBBIAMO IMPORTARE ANCHE L’ACQUA E LE SCARPE…
ORA, CHE LA TERRA PRODUCE DEBITI E I COMUNI PRODUCONO MULTE § TASSE…
ORA, CHE LO STATO DI ROMA CI FA PAGARE L’AFFITTO ANCHE SULLA PRIMA CASA , LA TASSA DI CIRCOLAZIONE COME SE AVESSIMO LE STESSE STRADE DEL NORD, I BIGLIETTI AEREI COME SE FOSSIMO TUTTI MILIARDARI E QUELLI FERROVIARI COME SE LA TRATTA CATANIA-ROMA, QUELLA DEGLI "SCHIAVI", SI COPRISSE IN MENO DI 4 ORE, COME LA TRATTA ROMA-MILANO, QUELLA DEGLI "AFFARI"!…
 ORA, CHE LA TASSA DI SUCCESSIONE COLPISCE I PATRIMONI DELLE FAMIGLIE SICILIANE IN MODO SELVAGGIO E COLONIALISTA…
ORA, CHE LE BANCHE E GLI USURAI SONO MAFIE LEGALIZZATE, LE UNE PEGGIO DEGLI ALTRI…
 ORA, CHE UN MILIONE DI SICILIANI NON HANNO LAVORO…..
 ORA CHE, ANCORA UNA VOLTA, CI CHIEDONO "DEMOCRATICAMENTE" DI EMIGRARE PER IMPORCELO CON LA FORZA DEL MERCATO FRA TRE ANNI…
ORA, CHE CI HANNO RIMBECILLITI CON LE LORO TELEVISIONI TRUCCATEE LE LORO 220.000 LEGGI CONFUSE, DISCREZIONALI E REPRESSIVE…
ORA, CHE LA POLITICA POLITICANTE È UNA FOGNA A CIELO APERTO…
ORA, CHE LO STATO DI ROMA RAPINA AL POPOLO SICILIANO 30.000 MILIARDI ALL’ANNO DI FISCALIZZAZIONE SU "PETROLIO E DERIVATI "PRODOTTI IN SICILIA VIOLANDO L’ART. 33 DELLO STATUTO DI AUTONOMIA DELLA REGIONE SICILIANA, MENTRE LE MULTINAZIONALI PETROL-CHIMICHE BRUCIANO IL 50% DELL’ACQUA SICILIANA E CI REGALANO IL RECORD EUROPEO DI LEUCEMIE E NASCITE DEFORMI!
ORA, CHE LO STATO DI ROMA ANNEGA NEL MARE DEI 2 MILIONI DI MILIARDI DI DEBITO PUBBLICO INTERNO -CAUSATO DA "TANGENTOPOLI", DAL PARASSITISMO INDUSTRIALE DEL NORD E DAL PARASSITISMO CLIENTELARE DEL SUD- MA PRESENTA IL CONTO AGLI INNOCENTI…
ORA CHE LE STANGATE FISCALI DELLO STATO DI ROMA SERVONO (32%!) A PAGARE QUEGLI INTERESSI SUL DEBITO PUBBLICO INTERNO, CHE PER L’81% FINISCONO AL CENTRO-NORD E SOLO PER IL 2,9% IN SICILIA, MENTRE LE TASSE, COME SI SA, SONO "UGUALI PER TUTTI"…
ORA E NON DOMANI, SI DEVE AVERE IL CORAGGIO DI ESSERE SICILIANI…
ORA E NON DOMANI, SI DEVE LOTTARE PER IL DIRITTO DI ESSERE LIBERI E DI VIVERE IN PACE NELLA NOSTRA TERRA …
ORA E NON DOMANI: NO ALL’EMIGRAZIONE CHE SPACCA LE NOSTRE FAMIGLIE E IMPOVERISCE TUTTO IL NOSTRO POPOLO !
ORA E NON DOMANI, E’ URGENTE CONVINCERSI CHE LA SICILIA È RICCA: PER NATURA E PER INTELLIGENZA.. NON CHIEDIAMO PIÚ ELEMOSINE A NESSUNO: L’ELEMOSINA, SEMMAI, POSSIAMO FARLA!
ORA E NON DOMANI: NO A TUTTI I PARTITI ITALIANI, SERVI DEI "POTERI FORTI" PADANI, CHE VENGONO IN SICILIA A FREGARSI MILIONI DI VOTI PER VENDERCI AL MIGLIOR OFFERENTE !
ORA E NON DOMANI: SI A UNA BANCA SICILIANA DEGLI INVESTIMENTI CHE INCORPORI I 30.000 MILIARDI ALL’ANNO DELLA FISCALIZZAZIONE "PETROLIFERA".
ORA E NON DOMANI: SI A UNA RIFORMA DEL CREDITO ALLA PRODUZIONE CHE INCENTIVI L’IMPRESA PRODUTTIVA.
ORA E NON DOMANI: SI A UNA SICILIA ZONA DI LIBERA IMPRESA DEFISCALIZZATA PER DIECI ANNI.
UNA ZONA FRANCA REGOLAMENTATA CON CHIAREZZA DA UN CODICE UNIFICATO DEGLI INVESTIMENTI CHE TUTELI L’AMBIENTE, IL LAVORO DIPENDENTE E I DIRITTI DEL CONSUMATORE.
UNA "ZONA FRANCA" CHE DICA BASTA A BUROCRAZIE, TASSE E BALZELLI CONFUSIONALI E INIQUI SULLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE.
UNA "ZONA FRANCA" CHE ATTRAGGA CON INTELLIGENZA ANCHE GLI INVESTIMENTI STRANIERI, SENZA SVENDERE INVECE LE NOSTRE RISORSE, COME ACCADE OGGI COL PETROLIO E, FRA POCO, ANCHE CON IL TURISMO!
ORA E NON DOMANI VOGLIAMO SVILUPPARE IL LAVORO E LA CAPACITÀ DI PRODURRE "MADE IN SICILY" !
ORA E NON DOMANI VOGLIAMO SVILUPPARE UNA NUOVA IDENTITA’ CULTURALE DEL POPOLO SICILIANO A PARTIRE DA UNA VERA RIFORMA DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE (ART. 14 DELLO STATUTO DI AUTONOMIA) CHE CI LIBERI DAL COLONIALISMO DELLE "CIRCOLARI MINISTERIALI", DALL’ASCARISMO DEI "PROVVEDITORATI" E DALL’UMILIAZIONE DELLA PRECARIETA’ STRUTTURALE: LA SCUOLA PUBBLICA È UNA RISORSA INSOSTITUIBILE!
ORA E NON DOMANI VOGLIAMO ISTITUIRE L’UNIVERSITA’ REGIONALE DEL TURISMO, POICHÉ LA SICILIA POSSIEDE UN QUARTO DEI BENI CULTURALI DEL PIANETA E IL TURISMO È LA SECONDA INDUSTRIA DEL MONDO.
ORA E NON DOMANI VOGLIAMO RIDEFINIRE IN MODO POSITIVO LA NOSTRA CENTRALITÀ "FISICA" NEL MEDITERRANEO, PROMUOVENDO, STIMOLANDO E INTENSIFICANDO NUOVI RAPPORTI CULTURALI E COMMERCIALI CON TUTTE LE ISOLE ED I PAESI DEL MARE NOSTRUM. IL FUTURO È ORA, NON DOMANI!
 © Primavera 1996.
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Noi Siciliani
di Alphonse Doria (1996)
 
Questo testo, uscito sul "numero unico" del giornale "Noi Siciliani", è una testimonianza dell’entusiasmo e del valore che caratterizzò l’esperienza della disciolta "Federazione Noi Siciliani" (1995-1996).
Per Noi di "Terra e LiberAzione" la Battaglia politico-elettorale del 1996 (con quasi 100.000 voti e 400 attivisti) costituisce, nel bene e nel male, una pietra miliare.
La disciolta prima "Federazione", per chi sta tuttora continuando il Cammino di R/Esistenza lontano dal personalismo elettoralistico, determinò un nuovo punto di partenza.
La ricordiamo ora, e non a caso, non come una occasione perduta, ma come una miniera di insegnamenti per l’oggi e per l’Avvenire.
 ©Marzo 2001. Terra e LiberAzione
 
 NOI SICILIANI
Non v’ era piú brutto di essere isolato e snobbato, a volte frainteso, incompreso (e spesso volontariamente da chi non voleva intendere). Ripetevo, quando capitava: "Nuatri Siciliani semu un populu nobili…laborioso, pieno di genialità e lo siamo sempre stati. La nostra Sicilia è una Nazione autentica e non riconosciuta". Mi veniva risposto: "Noi siciliani semu lagnusi, non abbiamo il concetto dell’impresa". Rispondevo paunazzu in faccia: "Ma come? Se in ogni parte del mondo trovi Siciliani che lavorano, comu semu lagnusi: ca na tecchia di pani nni lu jemu a circari n’ culu a lu diavulu!" (fino in culo al mondo). E quello, con tono piú pacato, come chi ascolta un bambino ed è tollerante, taglia cosí: "Ma tu chi vò fari comu a Bossi?". Frenando il mio impeto rispondevo: "E che c’entra Bossi? Lui vuole unire alla Germania le industrie del Nord e separarsi dal Sud perché lo ritiene zavorra…ma questo, a parte le falsità sulla zavorra, lo stanno facendo da sempre, con o senza Bossi. Il mio discorso è diverso. La Sicilia è una nazione perché Noi Siciliani, nel bene e nel male, siamo uniti da storia, tradizioni, mentalità, linguaggio…e un Siciliano, nel suo profondo, rimane tale anche se nascesse n’culu a lu diavulu! E ora che parliamo questa specie di italiano, facciamo tanti errori di grammatica e usiamo parole letterali perché pensiamo in Siciliano. E poi, quello che vuole Bossi lo abbiamo già con l’Autonomia, anche se l’Autonomia senza l’Autodeterminazione è come avere una lavatrice e non avere la corrente elettrica". A questo punto quello si incazza pure lui e se ne esce con una frase ché si capisce il senso raccogliendone una parola ogni tanto: "Ma chi dici?…allura la colpa è nostra…la corruzioni…la mafia…fa silenziu…ma chi dici!".
 Immaginatevi che con questa persona avevamo avuto sempre discussioni cordiali. Immaginate pure che attorno a noi si era creata una corona di persone, fortunatamente senza capobranco, e ogni tanto sentivo dire "è pazzu!", ed io urlando sempre più forte per coprire il mormorio: "la corruzione è un male, ma è stata anche la nostra autodifesa, perchè all’Italia non abbiamo mai creduto, nè potevamo crederci! La mafia è la miseria che lo Stato italiano ha voluto per negarci la Libertà!"..
Ogni volta che parlavo di questa nostra Sicilia, pressappoco, finiva sempre cosí.
Un giorno un mio amico si presenta ad Agrigento con un volantino intitolato"Noi Siciliani" in fotocopia formato A3 (fatto a Catania dal gruppo <<Terra e LiberAzione>>) dicendomi: "Leggi!". Ed ho letto, mi ci sono ritrovato, ho capito che non ero solo io il "pazzo". Telefono subito a Catania e da lí mi mettono in contatto con tanti altri fratelli di lotta della mia provincia. La gioia è tanta!
Ma l’incontro piú importante, piú emozionante, avviene a Randazzo il 17 giugno di quest’anno.. Vedere sventolare la nostra Bandiera, gialla e rossa con la Trinakria, sentire il vero significatro della parola Terra Sacra, baciare le pietre laviche del glorioso e umile monumento ai caduti per la Libertà della Nostra Sicilia…Guardavo le facce, ascoltavo le parole…mi scoprivo in ognuno di loro. E tutti quei ragazzi e quelle ragazze, e quelli con le chitarre e quelli coi fazzoletti gialli e rossi…Lí era caduto col fucile in mano Antonio Canepa, il professore guerrigliero. Lí i nemici della Sicilia hanno fermato la Storia, hanno negato la Libertà al Popolo Siciliano. E da lí si riprendeva un cammino. La memoria sepolta del mio DNA veniva fuori, si riaccendeva come una fiaccola e armonizzavo meglio con la vita tutta. Giurare fedeltà alla Carta Costituente della Federazione "Noi Siciliani", è stato come un sogno che diveniva realtà. E ora siamo in tanti a sognare e ogni giorno siamo di piú a gridare che questo triangolo in mezzo al mare dove si incontrano l’europeo, l’africano e l’asiatico; dove ogni sasso è testimone di civiltà; dove ogni Siciliano vero è tuttuno con la sua Terra; questo triangolo in mezzo al mare dove dimorano gli Dei; questo triangolo non può essere quello che pubblicizzano da cinquantanni: una terra piena di odio e di morte. I Siciliani siamo un Popolo pacifico, forse troppo! Ora lottiamo per Noi, per questi nostri figli…E chi ha paura, invitiamolo a venire con Noi, a ballare coi lupi.
 Primavera 1996. Alphonse Doria



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